Le industrie culturali e creative (ICC) comprendono le arti visive e dello spettacolo, la letteratura e la musica, ma anche il design, la moda, il patrimonio culturale e l’editoria. Questo concetto, vasto e variegato, include anche i processi culturali e comunicativi.
Il volume collettaneo qui proposto nasce con lo scopo di tracciare dei punti di connessione all’interno del costellato campo delle ICC.
Tutti gli studi contenuti nel volume concordano nel determinare l’aspetto principale dei lavori nell’ambito del settore culturale: la formalità e l’informalità delle pratiche e delle traiettorie di lavoro si sovrappongono qui più che in qualsiasi ambito lavorativo. Il lavoro “cool” e apparentemente divertente crea all’interno di questi settori logiche spesso esterne a quelle appartenenti al mondo del lavoro nelle industrie tradizionali.
Inoltre, le criticità contrattuali e organizzative delle ICC sono tangibili e la crisi pandemica Covid 19, che ha colpito il settore nel 2020, ha fatto emergere un mondo poco regolamentato, a scapito soprattutto di chi il prodotto culturale e creativo lo rende possibile.
Emerge chiara la necessità di un dibatto scientifico su questo tema, ma anche un intervento pubblico, senza il quale sembra difficile garantire traiettorie lavorative eque in partenza.
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