fbpx

Author

Giuseppe Marinelli De Marco

""

GIUSEPPE MARINELLI DE MARCO (Roma 1946) si laurea in Architettura con A. Quistelli a Roma nel 1972, dove dal 1976 al 1980 è assistente nei corsi di Disegno e di Composizione architettonica tenuti da V. Quilici. Dal 1985 Insegna Basic Design all’ISIA di Roma. E’ membro del comitato direttivo della Delegazione Romana dell’ADI. E’ autore di libri e articoli, tra cui il volume Il centro Boubourg a Parigi: “macchina” e segno architettonico (Bari, 1978). La parte fondativa del suo lavoro di ricerca, svolta all’interno dello Studio Labirinto negli anni ’70, è documentato nel volume La città di Carta (Roma, 1978). Mostre sul lavoro di G. Marinelli, svolto prima all’interno dello Studio Labirinto e poi in maniera individuale, sono state tenute in numerose città italiane e straniere, tra cui Londra, Roma, Bologna, Milano, Tokyo. I suoi disegni, relativi sia a progetti di architettura e design che a ricerche spaziali e teoriche, sono stati pubblicati in numerose riviste di architettura, sia in Italia che all’estero. Ha inoltre vinto premi e ottenuto menzioni speciali in concorsi di Design, fra i quali il Seibu Art Forum di Tokyo. Dopo l’esperienza dello studio labirinto Giuseppe Marinelli, accanto alla progettazione architettonica, ha portato avanti una personale ricerca originale sullo spazio cinetico, forma colore e movimento, attraverso installazioni mobili chiamate “Teatrini “ presentati a roma nel 1982 da Renato Pedio nella sede dell’inarch e con cui ha realizzato alcune mostre significative a roma e milano . La sua presenza come docente all’isia di roma lo ha portato ad occuparsi con passione di industrial design e ad approfondire il concetto di “cultura materiale “ all’interno dei suoi lavori professionali . A livello professionale ha realizzato importanti interventi di exhibit design e allestimento per musei della scienza, fra cui il GEOLAB a Sangemini (TE), il Museo dell’Appennino a Polino (TE), il Museo di astronomia a Monteporzio ( Roma) il Museo del clima ad Arenzano (GE), in cui risulta particolarmente approfondita la relazione tra la molteplicità dei codici che emergono dal mondo della comunicazione contemporanea e l’architettura come perenne “ Racconto “ di spazi, di modelli “Narrativi“ autonomi, intimamente legati al pensiero di una architettura di tipo primario ed essenziale ma portatrice di messaggi complessi.

Architetto, Docente