Un uomo grasso dall’apparenza anonima arranca sotto il sole meridiano.
Nessuno conosce il fuoco che lo anima, e che gli ha fatto partorire la più stravagante delle idee: assassinare il collega musicista che al Conservatorio della sua città occupa il posto che gli spetta da anni. Un proposito che diventa subito tragicomico, bagnato di sudore e di impaccio, destinato al fallimento a causa dei personaggi ambigui che lo circondano: la vedova predicatrice con cui intrattiene da anni una relazione; la leggiadra studentessa di flauto sedotta dal potente maestro, collega del protagonista; la ragazzetta svogliata e sovrappeso che nasconde un mistero inquietante…
Il povero maestro di flauto scoprirà ben presto che l’omicidio progettato e messo in atto sarà il crimine più lieve tra quella ressa di passioni, risentimenti, rivendicazioni, che intossicano dal profondo gli abitanti della tranquilla città che credeva di abitare.
Un romanzo sulla banalità e sulla semplicità del male. E anche sul suo apparente candore.
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