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Adam, l’uomo nel Terzo Testamento. Dal primo uomo all’homo islamicus. Letture coraniche III

E’ facile constatare come siano ancora troppe le persone, anche tra gli intellettuali, a digiuno persino di nozioni elementari concernenti l’Islam, il suo Profeta e il suo libro sacro per eccellenza, il Corano. Questo antico testo brulica letteralmente di personaggi biblici, dai grandi profeti di Israele sino a Giovanni Battista e Gesù. Adamo è un’altra figura biblica riciclata nel Corano in modalità piuttosto originali: peccatore sì, ma il suo peccato non ricade sull’intera umanità; anzi egli viene subito perdonato da Allah che ne fa il suo primo vicario in terra e il primo profeta dell’umanità.

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 Nonostante il gran parlare che si fa oggi nel bene e nel male del mondo musulmano, nonostante almeno due secoli di studi islamologici è facile constatare come siano ancora troppe le persone, anche tra gli intellettuali, a digiuno persino di nozioni elementari concernenti l’Islam, il suo Profeta e il suo libro sacro per eccellenza, il Corano. Questo antico testo brulica letteralmente di personaggi biblici, dai grandi profeti di Israele sino a Giovanni Battista e Gesù. Adamo è un’altra figura biblica riciclata nel Corano in modalità piuttosto originali: peccatore sì, ma il suo peccato non ricade sull’intera umanità; anzi egli viene subito perdonato da Allah che ne fa il suo primo vicario in terra e il primo profeta dell’umanità. Attraverso i brevi saggi raccolti in questo volume – che tratteggiano l’antropologia coranica, dal primo uomo sino all’homo islamicus – si intende dare un contributo a una migliore conoscenza del verbo predicato dal Profeta della Mecca ormai quattordici secoli fa. Una eredità spirituale che, sin da poco dopo la scomparsa di Maometto, doveva suscitare la curiosità o l’ostilità e comunque l’interesse di tanti dottori e santi della cristianità, da S. Giovanni Damasceno (VIII sec.) a S. Francesco e S. Tommaso, in piena epoca delle Crociate. Un interesse che verrà nuovamente ridestato dal nuovo clima creatosi nel secondo dopoguerra, più favorevole al dialogo interreligioso, a partire dai documenti finali del Concilio Vaticano II, che per la prima volta riconoscevano nei musulmani degli autentici “credenti” nell’unico Dio, portatori di “valori morali” e possibili compagni di strada nella lotta per “la giustizia sociale e la pace 

Peso 300 g
Dimensioni 240 × 170 × 3 cm

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